Ci incamminiamo nell'adiacente quartiere di Nolita e ci fermiamo a bere una Peroni da Lombardi's.
Poi decidiamo di rivedere Times Square in uno stato di lucidità per verificare se l'effetto del bombardamento da insegne luminose della prima sera era solo dato dal 'fuso'. Ma in realtà, immergersi in un'area edificata da un'architettura multimediale in continuo cambiamento, è così fantastica da far girare la testa. Sì perché è sempre in movimento, ogni istante gli edifici mutano in banche, bibite, abbigliamento, accessori, compagnie telefoniche, apparecchi elettronici, make-up... e scorrono in lungo e largo su tutte le facciate. Tutto brilla a Times Square, anche l'insegna della metropolitana sembra un teatro di Broadway. Il Theater District è una carrellata di musical e gigantografie: Wicked, Memphis, The Addams Family, Promises Promises, Chicago, Come Fly Away, Million Dollar Quartet, Rock of Ages, Blue Man Group, American Idiot, La Cage aux Folles, Jersey Boys, The Lion King, Mary Poppins, The Phantom of the Opera...
V-J Day in Times Square è la famosa fotografia di Alfred Eisenstaedt che ritrae il marinaio statunitense che bacia appassionatamente un’infermiera nel centro di Times Square, subito dopo l’annuncio della resa del Giappone, il Victory over Japan Day il 14 Agosto 1945, evento che esattamente 65 anni fa segnò la fine della Seconda Guerra Mondiale. Oggi quel bacio leggendario è una riproduzione tridimensionale in scala gigantesca, come una statua contemporanea, presso la Military Island, su Broadway tra 43rd e 44th street, davanti a cui tutti si baciano pubblicamente e si ritraggono in posa felici.
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FUERZA BRUTA: Look Up!
Stasera si va a teatro, ad un event-party, per un'esperienza completamente visiva, performativa, musicale, acrobatica, sorprendente... andiamo al Daryl Roth Theatre a vedere lo show FUERZA BRUTA: Look UP!
Greenwich Village, Central Park, East Village
Ancora un giro per Greenwich Village dove, in Christopher Street Park, scopriamo la scultura di bronzo "Gay Liberation" di George Segal, che rappresenta a grandezza naturale due coppie dello stesso sesso, una di donne e l'altra di uomini, a ricordo del ruolo che questa strada ha avuto nel movimento di liberazione omosessuale, al centro del movimento gay negli anni settanta, diventata un simbolo del Gay Pride.
Poi al Central Park per il SummerStage Festival per vedere The XX.
Ma arrivati al centro del parco l'area del festival era già chiusa al pubblico perché era ad ingresso gratuito, ma già piena. Girando lo sguardo effettivamente il parco antistante era interamente ricoperto di giovani sui plaid in relax in attesa di ascoltare il concerto outdoor... una visione woodstockiana, anche qui non si possono bere alcolici ma sull'erba del prato...
Ed anche questa volta non riusciamo a vedere The XX... In realtà da fuori non si sente molto, così decidiamo di andare a cena nell'East Village al Ristorante Giapponese HASAKI. Ci accolgono con un asciugamano caldo per poi tuffarci su un bell'entree di Tempura con Miso Soup e birra giapponese.
Poi al Central Park per il SummerStage Festival per vedere The XX.
Ma arrivati al centro del parco l'area del festival era già chiusa al pubblico perché era ad ingresso gratuito, ma già piena. Girando lo sguardo effettivamente il parco antistante era interamente ricoperto di giovani sui plaid in relax in attesa di ascoltare il concerto outdoor... una visione woodstockiana, anche qui non si possono bere alcolici ma sull'erba del prato...
Ed anche questa volta non riusciamo a vedere The XX... In realtà da fuori non si sente molto, così decidiamo di andare a cena nell'East Village al Ristorante Giapponese HASAKI. Ci accolgono con un asciugamano caldo per poi tuffarci su un bell'entree di Tempura con Miso Soup e birra giapponese.
Dominican Pride
Il nostro ritorno a casa in metro è stato vivace, fragoroso e movimentato da un folto gruppo di dominicani vestiti con i colori della bandiera e gadget a tema, in festa per il Dominican Day Parade, il giorno dell'orgoglio dominicano. La parata, lungo la 6th Ave., dalla 36th alla 59th Street, giunta alla sua ventottesima edizione, mostra l'orgoglio dominicano (Dominican Pride), di quel 26% della popolazione ispanica, di 602 mila Dominicani, residenti principalmente a Washington Heights.
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